fbpx

Fotoinvecchiamento

Fotoinvecchiamento

Il Fotoinvecchiamento (o dermatoeliosi) è una patologia della cute a comportamento inizialmente benigno ad andamento cronico progressivo. Deriva dall’azione lesiva dei raggi ultravioletti sulle cellule della pelle. L’esposizione acuta ai raggi del sole comporta una ustione la cui gravità può andare dal semplice eritema solare alla comparsa di estese lesioni bollose.

La nostra pelle si difende come può attivando tutti i sistemi protettivi a disposizione. L’efficacia e l’efficienza di questi sistemi dipende da fattori genetici che condizionano anche il colore della cute. I soggetti di cute più scura hanno un “filtro” naturale più efficiente che permette il passaggio di quantità limitate di raggi lesivi. Gli individui di cute chiara devono attivare la produzione dei loro “filtri” quando si espongono al sole. Questo processo richiede dei tempi più o meno lunghi a seconda del “programma computerizzato” presente all’interno delle cellule preposte alla difesa della pelle. Anche al massimo della loro funzione protettiva, i filtri naturali delle persone di cute chiara, sono comunque meno efficienti rispetto a quelli messi in opera dai soggetti di cute scura. Il danno solare si presenta come un’ustione con tutte le sue possibili sfumature: eritema-rossore prolungato (ustione di primo grado); eritema-rossore e bolle (ustione di secondo grado). La nostra pelle è in grado di riparare ma, alcune cellule rimangono permanentemente danneggiate. Quando i processi di riparazione non riescono a svolgere completamente la loro azione, le cellule alterate trasferiranno il loro programma comuterizzato “difettato” alle cellule figlie perpetuando la disfunzione.

La dermatoeliosi o fotoinvecchiamento, clinicamente, si manifesta attraverso una serie di lesioni di gravità variabile:

  • rughe
  • efelidi
  • cheratosi attinica
  • porpora
  • lesioni vascolari quali angiomi e teleangectasie
  • iperplasia sebacea
  • tumori della pelle.

La prevenzione del fotoinvecchiamento andrebbe effettuata fin dall’infanzia, evitando l’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti soprattutto nelle ore centrali della giornata e proteggendo le aree cutanee esposte con adeguati schermi solari. Tuttavia, anche dopo che si è verificato un danno attinico si può arrestare il processo degenerativo applicando creme solari con elevato fattore di protezione su tutta la cute esposta.

Il danno solare è progressivo ed i suoi effetti a livello dei tessuti sono cumulativi.